Eludere contatti magnetici

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Un antifurto costituisce una valida e talvolta irrinunciabile protezione, in grado di preservare e proteggere tutto ciò che di più prezioso di possiede. Dai gioielli alle auto, dal denaro ad altri beni mobili ed immobili, un sistema di allarme deve necessariamente ed improrogabilmente rispettare alcuni imprescindibili standard.
Il primo, neanche a dirlo, è la sicurezza, in assenza della quale un allarme casalingo, oltre che inutile, potrebbe rivelarsi una soluzione anche piuttosto costosa dal punto di vista economico. Ma è davvero sicuro l’allarme che possediamo? Numerosi studi a riguardo affermano che esistono numerose tecniche grazie alle quali è possibile eludere i contatti magnetici dell’allarme in questione, entrando così all’interno di qualsiasi abitazione, locale o garage.
Molti dei contatti magnetici appena citati basano infatti il loro funzionamento sull’esistenza di campi magnetici ad essi correlati. Proprio per questo, il malvivente in vena di perpetrare il furto potrebbe influenzare il funzionamento di questi, con l’ausilio di altrettanti campi magnetici di maggiore o eguale entità ed intensità. A rincarare la dose vi è il fatto che tali contatti magnetici sono, per progettazione e configurazione, molto simili tra loro, se non addirittura identici. Pertanto, una volta trovata la chiave per bypassarli, diventa un gioco da ragazzi violarli in toto.
C’è però una buona notizia. Un sistema simile trovava la sua massima fattibilità negli impianti di vecchia generazione, ma non in quelli recenti, dotati di un sistema completamente differente.
La presenza di contatti REED rende codesta generazione di allarmi indifferente ed immune a qualsiasi campo magnetico antagonista proveniente dall’esterno. Se infatti l’autore del furto provasse ad avvicinare i due campi magnetici, quello del sistema di allarme riconoscerebbe l’altro come un’anomalia, scattando immediatamente ed allarmando inquilini e vicini di casa.
Altra componente importante degli impianti di allarme sono i rilevatori di movimento. Gran parte di quelli reperibili in commercio usufruiscono dei raggi infrarossi per rilevare qualsiasi variazione di temperatura dell’ambiente circostante. Due correnti di pensiero contrappongono le loro tesi a riguardo. La prima afferma che sia sufficiente proteggere il corpo di un involucro fatto in polistirolo per eludere i rilevatori di movimento. In alternativa, altro stratagemma sembra essere quello di puntare contro questi ultimi una luce, sulla stessa lunghezza d’onda ed anch’essa ad infrarossi.
A proposito dell’altra corrente di pensiero, numerosi esperti sostengono il contrario, dichiarando prettamente inutile il polistirolo in quanto il rilevatore esplica la sua funzione in tutto l’ambiente, rilevando ugualmente la presenza di un intruso.

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