La tripla frequenza a prova di ladro

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Le onde radio sono alla base di un sistema d’allarme senza fili che, per far comunicare tra loro centrale e dispositivi, sfrutta delle frequenze. All’utente è dato scegliere fra un sistema a mono, doppia o tripla frequenza, favorire una tipologia rispetto all’altra determina una maggiore o minore sicurezza dell’edificio o della casa da proteggere, ma anche una spesa diversa da affrontare.

È facile intuire come tra tutti, i sistemi antifurto a tripla frequenza siano i migliori in fatto di sicurezza, ovviamente a parità di altre caratteristiche.

Ma perché un sistema a tripla frequenza è più sicuro? Se il sistema antifurto basa la comunicazione fra centrale e dispositivi su una solo frequenza, magari la 433 MHz, ha scarse probabilità di resistere a un tentativo di inibizione da parte dei ladri, quando invece sfrutta la doppia frequenza – la 433 MHz e la 868 MHz – ecco che la capacità di resistenza aumenta perché, anche se una delle due frequenze risulta essere disturbata, il sistema antifurto può usare l’altra per captare e decodificare i segnali provenienti dai dispositivi ed eventualmente dare l’allarme. Stesso discorso ed a maggior ragione per un sistema antifurto a tripla frequenza, che per l’appunto “funziona” su tre frequenze differenti.

Ad aumentare l’affidabilità di un sistema antifurto, anche tripla frequenza, ci sono poi le codifiche; i sistemi di criptaggio utilizzati sono tanti, ma quelli che consideriamo migliori sono quelli multipli, ossia quelli che presentano più codifiche su più frequenze, come quelli usati dalle centrali antifurto Superokkio e Siqura.

  1. Ho acquistato un antifurto a tripla frequenza, alla fine costava solamente 50€ in più della doppia frequenza e sulla sicurezza non è il caso di risparmiare.

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